il Mulino - Volumi - ROBERTO VIVARELLI, Storia delle origini del fascismo. III
A lungo si è considerato il fascismo come il prodotto della crisi europea successiva alla grande guerra. In questa sua fondamentale opera Vivarelli rilegge invece la storia dell’Italia postunitaria mostrando che il fascismo è il frutto, non la causa, delle debolezze dello Stato liberale, incapace di gestire la propria trasformazione in Stato democratico dopo l’avvento del suffragio universale. Un fallimento le cui ragioni vanno ricercate indietro nel tempo, anche se fu effettivamente la guerra a creare le condizioni perché esso si manifestasse con effetti dirompenti. Orientato da tale ipotesi interpretativa e sorretto da una rigorosa documentazione, questo lavoro è molto più di una cronaca delle vicende italiane tra il 1918 e il 1922: al di là della guerra, infatti, il problema delle origini del fascismo trova qui la sua definizione nell’intero contesto della storia politica, istituzionale e sociale dell’Italia dopo l’Unità.Il primo volume e il secondo volumeIndice del volume: Prefazione. - Avvertenza. - I. La reazione fascista. - II. La caduta di Giolitti. - III. Il fascismo da movimento a partito. - IV. Il tramonto dello stato liberale. - V. La vittoria di Mussolini. - Epilogo. - Appendice. - Indice dei nomi.Roberto Vivarelli è professore emerito alla Scuola Normale Superiore di Pisa, dove ha insegnato Storia contemporanea. Con il Mulino ha pubblicato «Il fallimento del liberalismo. Studi sulle origini del fascismo» (1981), «La fine di una stagione. Memoria 1943-1945» (2000), «I caratteri dell’età contemporanea» (2005), «Fascismo e storia d’Italia» (2008).L
A lungo si è considerato il fascismo come il prodotto della crisi europea successiva alla grande guerra. In questa sua fondamentale opera Vivarelli rilegge invece la storia dell’Italia postunitaria mostrando che il fascismo è il frutto, non la causa, delle debolezze dello Stato liberale, incapace di gestire la propria trasformazione in Stato democratico dopo l’avvento del suffragio universale. Un fallimento le cui ragioni vanno ricercate indietro nel tempo, anche se fu effettivamente la guerra a creare le condizioni perché esso si manifestasse con effetti dirompenti. Orientato da tale ipotesi interpretativa e sorretto da una rigorosa documentazione, questo lavoro è molto più di una cronaca delle vicende italiane tra il 1918 e il 1922: al di là della guerra, infatti, il problema delle origini del fascismo trova qui la sua definizione nell’intero contesto della storia politica, istituzionale e sociale dell’Italia dopo l’Unità.Il primo volume e il secondo volumeIndice del volume: Prefazione. - Avvertenza. - I. La reazione fascista. - II. La caduta di Giolitti. - III. Il fascismo da movimento a partito. - IV. Il tramonto dello stato liberale. - V. La vittoria di Mussolini. - Epilogo. - Appendice. - Indice dei nomi.Roberto Vivarelli è professore emerito alla Scuola Normale Superiore di Pisa, dove ha insegnato Storia contemporanea. Con il Mulino ha pubblicato «Il fallimento del liberalismo. Studi sulle origini del fascismo» (1981), «La fine di una stagione. Memoria 1943-1945» (2000), «I caratteri dell’età contemporanea» (2005), «Fascismo e storia d’Italia» (2008).L'intervista all'autore, andata in onda durante la puntata di «Porta a Porta» dedicata ai 90 anni dalla marcia su Roma.
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